venerdì 4 dicembre 2020

Tapis Roulant

Ho perso i sogni. Li ho persi senza nemmeno accorgermi. Eppure erano qui, un momento fa.

"Hei! Dove siete?"

Silenzio. Quel silenzio ovattato che solo la neve sa creare. 

Beh... la neve e i sogni che scompaiono.

E quando i sogni scompaiono, rimani solo con i tuoi pensieri. Felici, tristi, su grandi temi, su piccole cose, su cose utili o argomenti inutili.

Ma è tutto vuoto, senza emozioni. E' mero raziocinio, non c'è spazio per la fantasia o per quel vivere che piacerebbe tanto a Dalì. 

E quella maledetta logica si trasforma nel mostro che ha rapito i miei sogni. 

Eccola, la vedo. Sta seduta lontana, con in grembo dei minuscoli esserini che gridano disperati.

"Non lasciarci con lei!"

"Torna da noi, tu ci vuoi e noi vogliamo te!" 

E allora inzio a correre. Corro sempre più forte. Ho il cuore che galoppa come un purosangue al Kentucky Derby. Ma quell'essere è sempre lì, imperturbabile, sempre lontano, alla stessa insormontabile distanza

Ed è proprio allora che mi accorgo che sto correndo su un fottuto Tapis roulant. Provo a scendere, ma senza successo.

Devo trovare una soluzione. Peccato che la mia logica sia così lontana e mostruosa. Ora ne avrei proprio bisogno per scendere da qui, cazzo.

Allora continuo a correre. Correrò all'infinito. Prima o poi si romperà sto coso, no?!

E la stronza ride. Ride di gusto perché sa che sto facendo una grandissima cazzata. Ma al momento non ho altre soluzioni. Non ho più conigli nel cappello.

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